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La mia esperienza più difficile: l’allattamento

di Silvia Coletto

Premessa: questo non è un post contro l’allattamento al seno, sono consapevole di tutti i vantaggi dell’allattamento naturale per bimbo e mamma, si tratta “solo” della mia esperienza personale.

L’avevo scritto a metà ottobre, ma lo pubblico adesso, probabilmente in quel periodo non me la sentivo, non ero ancora pronta, le mie ferite fisiche ma soprattutto psicologiche erano ancora troppo fresche…
Oggi non scrivo di ricette, di pensieri positivi e di belle emozioni  ma di un argomento tabù, voglio scrivere delle mie delle difficoltà  con l’allattamento,  perché  ho smesso e per quali motivi sono stata operata 3 volte al seno dopo il parto.
Prima di tutto scrivo per me,  per sfogare la mia rabbia,  ma scrivo anche per altre mamme perché, in uno dei periodi più delicati e belli della loro vita, possano evitare la mia stessa traumatica esperienza.
Troppo spesso l’allattamento viene descritto come semplice, naturale e romantico.
Non è sempre così purtroppo, come nel mio caso.
Io praticamente non so quanto sia meraviglioso allattare, quando vedo una mamma che allatta serenamente in un luogo pubblico provo molta invia, non mi vergogno a dirlo…
 Il 10 luglio dopo una magnifica gravidanza e un parto naturale ma un po’ traumatico per il mio bimbo, ho partorito il mio piccolo- grande e sanissimo  Mark di 55cm e 3.950Kg.
L’abbondantissima montata lattea  è arrivata quasi subito in ospedale.
Con il ritorno a casa ho continuato ad allattare, ma presto mi sono venute le prime dolorosissime ragadi, i tremendi taglietti hanno iniziato a non darmi tregua,  poi si sono aggiunti i primi ingorghi di latte. Paracapezzoli, coppette d’argento, tiralatte, spremitura manuale, impacchi di ogni genere,  ho provato di tutto.
Evito di entrare nel dettaglio e di fare la vittima, ma un pomeriggio dopo aver pianto quasi ininterrottamente tutto il giorno, ho chiesto a mio marito di andare a comprare il latte artificiale, per riposare un pochino il mio seno dolente…
Per alcuni giorni ho cercato di alternare  naturale ed artificiale, ma  i dolori continuavano, piangevo ogni volta che dovevo attaccare il mio piccolo, lui sentiva il mio dolore ed iniziava ad essere nervoso, alla fine ho deciso di interrompere l’allattamento naturale completamente.
Non è facile smettere, è una decisione estremamente difficile, ti senti inadeguata, confusa, in colpa, una non-mamma, quando ancora devi capire  quanto meraviglioso sia essere mamma.
Pensi a quali problemi di salute
potrà eventualmente  avere tuo figlio perché non sei riuscita ad
allattarlo come si meritava, è un tormento psicologico.
Solo successivamente ho capito che il problema non ero io,  io giustamente ho deciso di smettere per essere finalmente serena per il mio piccolo, ma al giorno d’oggi viene data talmente tanta importanza all’allattamento che smettere per motivi di salute o di lavoro basta per farti sentire una pessima madre.
Inoltre in molti casi non c’ è nessuna assistenza per chi decide di smettere, nessun consiglio mi è stato fornito per l’allattamento artificiale ne prima né dopo il parto, ho ricevuto solo un breve opuscolo in ospedale. Eppure servirebbe credetemi, servirebbe proprio, perché anche l’allattamento con il biberon e ha le sue difficoltà pratiche, ma le prime difficoltà sono quelle psicologiche di una neo-mamma che decide o è costretta a smettere, in un mondo di mamme che sembrano tutte nate per allattare.
Tornando alla mia esperienza, quando ho deciso di  chiudere con l’allattamento naturale mi è stato prescritto un farmaco che nel giro di alcuni giorni ha interrotto la produzione di latte, a quel punto credevo di poter tirare finalmente un sospiro di sollievo ed invece no. La situazione è precipitata.
Il farmaco è stato somministrato pur avendo un ingorgo in corso, ingorgo che ormai  era infetto,  poichè un batterio era  entrato dalle ragadi e si era “annidato” nel latte presente nelle mie mammelle.  
Le ostetriche che mi seguivano e di cui mi fidavo non avevano individuato la grave mastite,  i miei seni, quando finalmente mi ha visitato il primo chirurgo, presentavano già il primo importante ascesso.
Riepilogo e sintesi del  mio “idilliaco” post parto: 3 interventi chirurgici al seno (due dei quali fatti praticamente d’urgenza), 3 cicatrici, 3 ricoveri per un totale di quasi 30 giorni,    più di una decina di medicazioni in sala operatoria in anestesia totale, moltissime medicazioni chirurgiche molto dolorose, 2 mesi di antibiotici, numerose flebo di pesantissimi antidolorifici,  poi tachipirina, tachidol, toradol, garze, disinfettanti e cerotti…E dolori tanti, tremendi quelli durante le prime medicazioni senza anestesia.
Ma soprattutto troppi giorni  in ospedale lontano dal mio piccolino a
poche settimane dalla sua nascita, moltissimi momenti persi, difficoltà per poterlo cullare,
prendere in  braccio e stringere a me durante i primi 3 mesi della sua
vita.
Le cicatrici sono 2 sul seno destro ed 1 sul seno sinistro, non sono grandi ma
nemmeno piccole, e ogni volta che le guardo allo specchio, ripenso a quanto  bello ed
importante sia stare bene, ancora di più che in passato,  adesso c’è il mio Mark che ha bisogno di me.
Tutto questo poteva essere evitato? Credo proprio di sì, un farmaco specifico per le ragadi e un antibiotico somministrato tempestivamente se fosse stata individuata subito la mastite.
A volte i metodi naturali non sono sufficienti durante l’allattamento, impacchi caldo umidi e di ricotta non sempre bastano, i farmaci a volte sono necessari e avrebbero evitato tanta inutile sofferenza.  Qualsiasi altro commento su chi mi ha seguito durante l’allattamento, credo sia superfluo.
Sono grata invece alla medicina e alla chirurgia che hanno rimediato gli errori di chi ha sbagliato, riconoscente ai due chirurghi  eccezionali  che mi hanno operata e seguita per mesi con le medicazioni, grazie di cuore inoltre al personale dell’ospedale di Feltre che ha alleviato le mie sofferenze, non solo quelle fisiche con i farmaci, ma anche psicologiche con un semplice sorriso e qualche parola gentile ad una mamma lontana dal suo piccolo.
Donne ascoltate ostetriche e dottori,  ma fidatevi sempre del vostro istinto prima di tutto, soprattutto ora che siete mamme, non rischiate di sottovalutare niente per la vostra salute, adesso avete un’altro motivo in più per farlo: il vostro bambino.

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