Durante gli ultimi mesi del 2020 sono stata assente qui sul blog ma molto attiva per quanto riguarda i progetti lavorativi nel mondo del food e non solo. Mi sono presa delle piccole grandi soddisfazioni, ho capito come voglio procedere e cosa voglio fare non solo come food blogger ma in generale come digital content creator ed appassionata di social media per preziose realtà locali.
Questa volta il fatto di essere stata latitante su www.dolcimariemonti.it è stata una scelta consapevole, e non subita dagli eventi e dalla mancanza di tempo come in altri momenti della mia vita, è stata una questione di priorità.
In questo periodo intenso nel mio profilo Instagram sono riuscita comunque a confidare, in modo breve e spontaneo, le mie emozioni, a raccontare delle mie esperienze culinarie e della nostra vita famigliare in montagna.
Con il nuovo anno però è giunto il momento di ripartire anche qui, non voglio appesantirvi con altri miei pensieri personali, buoni propositi, varie ed eventuali…Ma ho bisogno di dirvi delle cose importanti.
Mentirei se vi dicessi che mi troverete qui ogni settimana, che pubblicherò con costanza molte ricette. Ma vorrei che sapeste che sul blog, sui i miei canali, o nella vita sto facendo quello che amo, comunicare e condividere in base alle mie competenze e la mia esperienza ma anche con il cuore, quello sempre.
Voi per qualsiasi cosa scrivetemi, contattatemi, chiamatemi. Datemi una pacca sulla spalla virtuale dicendomi Silvia stai facendo bene, o sbagliando oppure ti è sfuggito qualcosa…Sollecitatemi a pubblicare sul blog perché amate leggermi con calma in questo spazio più intimo. E fatemi un complimento ma solo se veramente lo merito, a volte è troppo facile mettere un like. I blog in generale, con il predominio dei social, hanno perso l’interattività che meritano. Ma rimangono sempre spazi preziosi ricchi di risorse, contenuti, qualità ed infinita passione. Se passate da me o in altri blog, fatelo sapere, fa sempre infinito piacere a chi racconta.
Oggi condivido una ricetta che mi rappresenta molto. C’è il Trentino in queste “balote” tradizionali così amate, con tutto il sapore dello speck, ma ci ho messo anche un cuore Veneto, con un Radicchio Tardivo che per me è la verdura più buona dell’inverno, c’è sempre a casa nostra. E poi poteva mancare, da grande amante delle forme del latte, un formaggio di montagna? Un Fontal di Primiero sua versione più golosa, avvolgente e confortante: la fonduta.
Questi i protagonisti della ricetta, la prima del blog, sperando sia di buon auspicio per il mio 2021.
Una ricetta che a casa abbiamo amato tutti. Per Mauro, da sempre innamorato delle fondute di formaggio di ogni tipo, non avevo dubbi….Giulia ha fatto irruzione sul set ed è stato impossibile trattenerla dall’assaggiare!!! Mark che credevo non gradisse l’amarognolo del radicchio…Ma che grazie alla cremosità formaggio, dopo il primo boccone, mi ha detto: “Mamma sono troppo buoni! farò il tris!!!”
Loro, la mia vita, le mie soddisfazioni più belle, i nostri momenti indimenticabili
INGREDIENTI
- 180 g pane raffermo
- 130 ml di latte
- 2 uova
- mezza cipolla di Tropea
- 1 cucchiaio di farina
- 1 cespo di radicchio tardivo
- 70 g di speck trentino a fette
- 170 g di formaggio Fontal (per noi Fontal di Primiero)
- tagliato a dadini
- 100 ml di panna
- Olio Extra Vergine di Oliva
- prezzemolo
- sale - pepe
- farina
PROCEDIMENTO
In una ciotola immergete il formaggio nella panna, aggiungete sale e pepe
Tagliate il pane a dadini piccolini
Mondate e tagliate la cipolla a dadini e rosolatela in padella con l'olio
Mondate e tagliate il radicchio a pezzettini molto piccoli e cuocetelo in padella con un cucchiaio d'olio
Tagliate lo speck a pezzettini
Unite la cipolla, lo speck, il radicchio e la farina al pane.
Mescolate insieme le uova, il latte, il prezzemolo (tritato finemente) aggiungete il sale ed incorporate con gli altri ingredienti.
Mescolate bene e fate riposare il composto per minimo 15 minuti quindi impastate bene con le mani
Con le mani bagnate con acqua tiepida formate i canederli con un diametro di circa 5-6 cm (rotolateli nella farina se necessario)
Cuocete i canederli in acqua bollente salata per 15 minuti con leggero bollore
Per la fonduta, prima di terminare la cottura dei canederli, mettete il formaggio con la panna in un pentolino e cuocete a fiamma bassa per 5 minuti. Togliete dal fuoco e frullate, lasciate leggermente intiepidire.
Scolate i canederli
Impiattate mettendo su ogni piatto la fonduta di Fontal e poi i canederli, spolverate con prezzemolo e qualche pezzettino di radicchio.