Le food blogger hanno partecipato al mattino presso la Villa Palladiana di Caldogno al congresso Coldiretti “Grani Antichi e Biodiversità” mentre al pomeriggio, ospiti presso il ristorante Molin Vecio di Caldogno, hanno assistito ad uno Show Cooking tenuto dallo Chef Amedeo Sandri con protagonista il Pignoletto D’Oro di Rettorgole un nuovo prodotto De.Co. (Denominazione Comunale Vicentina) e il Farro Monococco.
Grazie alla condivisione dell’esperienza con foto e video delle socie AIFB sono rimasta affascinata dall’antico granoturco dorato di Rettorgole e dalle possibilità di utilizzo della sua farina in cucina.
Il Pingoletto D’oro di Rettorgole è una varietà autoctona, resistente e legata al suo territorio umido e ricco d’acqua, veniva coltivato fin dal 1700 nel territorio vicentino, ma fu dichiarato estinto nei primi del ‘900, in quanto venne sostituito dal Marano un ibrido ottenuto dall’agronomo Antonio Fioretti incrociando proprio il Pignoletto con il Nostrano.
Fortunatamente Antonio Filippi, un cittadino di Caldogno e socio del Molino Filippi di Castelnuovo di Isola Vicentino, negli ultimi anni è riuscito a coltivare nuovamente il Pignoletto D’oro, partendo dal seme che è stato crio-conservato per 50 anni allo Strampelli di Lonigo (Banca del Germoplasma).
Nel 2015 è stato ottenuto il primo raccolto, il Pignoletto si è adattato subito alle nuove caratteristiche climatiche e tecniche colturali e la resa è stata molto alta.
La spiga è allungata, piena, di colore arancio dorato traslucido, i chicchi sono regolari e fitti, l’aspetto è vetroso, è un mais d’altissima qualità.
In cucina la farina di Pignoletto rilascia poco amido, è ideale per la preparazione di profumate polente, esistono inoltre molte ricette tradizionali locali, sia dolci che salate, realizzate con la sua farina.
In un affresco della Villa di Caldogno è raffigurato un Bussolà, un dolce tipico della zona, che sembra proprio realizzato con la farina di Pignoletto.
Io vi lascio la mia semplice ricetta con questa preziosa farina dorata, lieta di dare il mio piccolo contributo ad un grande prodotto locale d’altissima qualità, ormai non più estinto ma brillantemente recuperato grazie alla passione dei cittadini per il loro territorio e i suoi prodotti.
Questi biscotti vi conquisteranno per la fragranza particolare, la deliziosa consistenza e la deliziosa combinazione con il dolce ripieno.
400 g farina 00
100 g farina Pignoletto D’oro di Rettorgole.
100 g zucchero bianco
50 g zucchero di canna
140 g burro
50 ml latte
1 uovo
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 presa di sale
confettura ai frutti di bosco
zucchero a velo
Sigillate bene i bordi. Adagiate i biscotti su una placca foderata con carta forno.
Lasciate raffreddare e spolverizzate con zucchero a velo.
6 commenti
Li voglio fare anche io, é anche un prodotto nostro locale.
Ciao Sara! Ti ho pensata infatti;)
Poi fammi sapere a casa nostra vanno a ruba e sono deliziosi anche al cioccolato
un abbraccio
Che buoni che devono essere! Mi segno la ricetta!
Scoprire nuovi prodotti è sempre fonte di grande ispirazione!
Ciao Stefania! Grazie mille poi fammi sapere…Sì esatto! Poi quando sono eccellenze legate ad un territorio ispirano ancora di più;)
WOW!!! anche questi biscotti devono essere deliziosi!!!
Grazie Mila! Li rifacciamo proprio adesso con una mia amica proviamo la variante con una crema a gianduia;)